Permeabilità intestinale

Per Maggiori informazioni
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Test per la valutazione della permeabilità gastrointestinale


Il tratto gastrointestinale fornisce una barriera dinamica, che aiuta a proteggere il corpo da microrganismi e batteri. Svolgendo così una funzione protettiva impedendo l’entrata di sostanze indesiderate, oltre a permettere l’assorbimento dei nutrienti introdotti tramite l'alimentazione ed il passaggio di sostanze utili e/o innocue. In condizioni patologiche, il rivestimento intestinale diventa più “poroso” consentendo a tossine, antigeni, cibo non digerito e batteri, di raggiungere il lume intestinale, compromettendo così il controllo di ciò che può circolare nel flusso sanguigno.
Questo danneggiamento porta all’alterazione della permeabilità gastrointestinale e ciò può essere dovuto alla dieta, alla presenza di microrganismi, batteri e tossine, ad allergie o intolleranze alimentari oppure associato ad alcune specifiche patologie come ulcera, gastrite, celiachia, autismo, Morbo di Chron, IBS, diabete di tipo I, cirrosi e fibrosi cistica.
Un’alterata permeabilità gastrointestinale può essere indagata valutando lo stato morfologico e funzionale dell’apparato stesso.

Più risposte in un unico test


Il test prevede la somministrazione orale di quattro zuccheri normalmente presenti negli alimenti:
Il saccarosio, il lattulosio e il sucralosio sono disaccaridi che, normalmente, non vengono assorbiti in grande quantità. Il mannitolo è un monosaccaride che viene assorbito ma non metabolizzato.
La loro presenza nelle urine, in quantità diverse rispetto all’atteso, è indice di un’alterata morfologia o funzionalità di una specifica zona dell’apparato gastroenterico (stomaco, tenue, colon).
Preparazione

La settimana precedente al test evitare:

  • Lassativi;
  • Prebiotici;
  • Probiotici;
  • Zuccheri sintetici.

Il giorno precedente al test evitare:

  • Alimenti che possono contenere zuccheri;
  • Cioccolato;
  • Frutta;
  • Dolci.

La sera prima del test:

  • Cenare entro le 20.00, con carne/pesce alla griglia e verdura;
  • Evitare il consumo di alcolici;
  • Dopo cena bere circa 1 litro d’acqua oligominerale naturale.

IL GIORNO DEL TEST RESTARE A DIGIUNO PER 6-8 ORE


Esecuzione

Il giorno del test

  • Scartare le prime urine del mattino;
  • Bere mezzo litro d’acqua oligominerale naturale;
  • Raccogliere le seconde urine del mattino nell’apposito barattolo di raccolta da 120 ml e annotare il volume e l’ora;
  • Prelevare 2 campioni mediante apposite provette, identificandole con il nome, cognome e l’ora di raccolta;
  • Somministrare i quattro substrati sciolti insieme in un bicchiere d’acqua oligominerale naturale (200 ml) a temperatura ambiente;
  • Preparare il contenitore (da 2000 ml) per la raccolta dell’urina post-somministrazione, aggiungendo lo stabilizzante nella tanica stessa.

Per le 6 ore successive raccogliere tutta l’urina nell’apposita tanica di raccolta da 2000 ml.
Nel corso di questa fase:

  • Conservare il contenitore in un luogo fresco durante tutto il periodo della raccolta urine;
  • Dopo due ore dall’inizio del test, bere mezzo litro d’acqua oligominerale naturale;
  • Rimanere a digiuno durante tutto il periodo della raccolta delle urine;
  • Eventualmente, prolungare la raccolta delle urine (oltre le 6 ore) fino al raggiungimento di un volume minimo di 500 ml;
  • Raccogliere almeno una minzione di urina dopo la quinta ora;
  • Annotare esattamente volume e ora di fine raccolta

Al termine della raccolta delle urine:

  • mescolare il contenuto della tanica e prelevare due campioni con le apposite provette identificandole con il nome, cognome e l’ora di fine raccolta.
Interpretazione dei risultati

È valutata la concentrazione dei 4 zuccheri nelle urine raccolte durante la durata dell’esame. Determinate quantità di saccarosio, lattulosio e/o sucralosio suggeriscono un’alterazione della permeabilità gastrointestinale. Il mannitolo, invece, fornisce informazioni sullo stato morfologico dell’intestino e su possibili atrofie a livello dell’apice dei villi.